Tour de France 2022, Tom Pidcock conquista l’Alpe d’Huez! 3° Chris Froome, Tadej Pogacar attacca ma Jonas Vingegaard non lo molla

Splendida vittoria per Tom Pidcock al Tour de France 2022. Il classe 1999 attacca in discesa, poi in salita per andare a conquistare in solitaria l’Alpe d’Huez, distanziando nettamente i suoi compagi di avventura, partendo da Louis Meintjes e Chris Froome, al miglior risultato dopo la terribile caduta al Giro del Delfinato 2019, completando il podio di giornata. I big lasciano fare per la vittoria di tappa, con la Jumbo-Visma che controlla per tutto il giorno, gestendo gli sforzi per tenersi una superiorità numerica che dimostra sino al traguardo grazie a Sepp Kuss che scorta fino all’arrivo il suo capitano, sempre pronto a rispondere agli scatti di Tadej Pogacar. Jonas Vingegaard conserva così nettamente la Maglia Gialla, mentre lo sloveno sale in seconda posizione in ragione del calo nel finale di Romain Bardet, che viene scavalcato anche da un Geraint Thomas autore anche oggi di una ottima prova.

Subito dopo il via Neilson Powless (EFE) rompe gli indugi, facendosi un paio di chilometri in solitaria, prima di essere raggiunto da Sebastian Schönberger (BBK), Kobe Goossens (IWG), Nelson Oliveira (MOV), Matis Louvel (ARK) e Anthony Perez (COF), che passano per primi al traguardo volante, con un vantaggio di 2’ sul gruppo, con Wout Van Aert a passare per primo.

Sulle prime rampe del Galibier ricominciano gli attacchi in gruppo (che per un attimo si spezza, ma la Jumbo-Visma ricuce rapidamente il buco), con Giulio Ciccone (TFS), che è il primo che riesce ad evadere al plotone, imitato poco dopo da Louis Meintjes (IWG) e Georg Zimmermann (IWG), con il solo sudafricano che però riesce a raggiungere la ruota dell’abruzzese. I due si riportano insieme sui battistrada, mentre dietro Wout Van Aert deve chiudere nuovamente un tentativo di maxi-attacco che dura però anche stavolta poche centinaia di metri.

Proprio nel momento del ricongiungimento davanti, Anthony Perez decide di partire e di involarsi in solitaria verso il GPM, che conquista con un vantaggio di 25” su Powless, Ciccone e Meintjes che intanto si sono liberati degli altri compagni di fuga, con Oliveira, Schonberger e Goosens che passano a 50” e Louvel a 1’30”. Mentre prima del gruppo passano Chris Froome, che aveva attaccato lungo la salita, a 1’40” e Latour che fa la volata al GPM per prendere dei punti, ma non riesce ad ottenerne.

In discesa Perez viene raggiunto dai due gruppi inseguitori, mentre dal gruppo, che riprende Louvel, fuoriesce Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), che con una grande azione in discesa va a riprendere Chris Froome. I due britannici trovano una buona collaborazione e si riportano sul gruppo di testa quando sono stati percorsi 60 chilometri di corsa, con il gruppo tirato dalla Jumbo-Visma a 3’37”. Il giovane portento britannico prosegue ulteriormente la sua azione, ritrovandosi così da solo con Powless, che nel frattempo aveva guadagnato qualche metro di vantaggio. I due proseguono di buona intesa, ma si rialzano quando la salita si fa meno ripida, aspettando gli altri attaccanti, sui quali non riescono invece a rientrare Warren Barguil (Arkéa-Samsic) e Nils Politt (Bora-hansgrohe), che perdono l’attimo e finiscono per rialzarsi dopo essere rimasti qualche chilometro nel mezzo.

Ai piedi del lunghissimo Col de la Croix de Fer il distacco arriva a 6’55”, aumentando fino a 7’15”. A quel punto tuttavia la situazione stagna, con i fuggitivi che sembrano salire con il freno tirato, così come il gruppo che affronta gran parte della salita condotto da Christophe Laporte. Il francese tuttavia sale regolare e guadagna sui fuggitivi, tra i quali è Pidcock a decidere che è necessario cambiare la situazione. Il campione olimpico della MTB allunga a 60 km dal traguardo, seguito da Meintjes. A loro si aggiungono Powless, Ciccone e Froome, formando un nuovo quintetto al comando a cinque chilometri dal GPM.

Dietro di loro cambia passo anche il gruppo, con Van Hooydonck e Benoot che fanno una nuova selezione, fino a scollinare con un ritardo di 4’20” dai cinque battistrada. La corsa sembra così riaprirsi, ma nuovamente in discesa Pidcock alza l’andatura, mentre dietro decidono di non correre alcun rischio, alzando nuovamente il piede dall’acceleratore. Il distacco torna così a salire, con i fuggitivi che concludono la discesa con un margine di 5’40” presentadosi poi ai piedi della salita conclusiva 6’05” prima del gruppo, sempre controllato dalla Jumbo – Visma. La formazione neerlandese accelera solo ai piedi dell’Alpe d’Huez, per prendere al meglio i 13,8 km all’8,1% verso il traguardo.

In testa rapidamente Powless mostra i suoi limiti, ma quando Pidcock cambia ritmo anche Ciccone deve cedere rapidamente il passo. Meintjes e Froome provano invece a salire del loro ritmo, tenendo inizialmente a pochi secondi il fenomeno britannico, quasi a volerlo controllare prima di andarlo a riprendere. Il ritmo di Pidcock è tuttavia superiore e progressivamente il talento classe 1999 scava il vuoto sui rivali, creando un margine che sarà impossibile colmare. Mentre il 23enne si invola alla vittoria, alle sue spalle il gruppo sale con un ritmo in forte progressione grazie al lavoro della Jumbo – Visma che inizia la salita a forte ritmo con Wout Van Aert, al quale è Steven Kruijswijk a dare il cambio. Seguito da Primoz Roglic, Sepp Kuss e dalla Maglia Gialla Jonas Vingegaard, con loro restano i soli Geraint Thomas (INEOS Grenadiers), Adam Yates (INEOS Grenadiers), Tadej Pogačar (UAE Team Emirates), Rafał Majka (UAE Team Emirates), Enric Mas (Movistar Team), David Gaudu (Groupama – FDJ), Nairo Quintana (Team Arkéa – Samsic), Romain Bardet (Team DSM), con Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) e Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe) tra gli ultimi a cedere.

Quando è Roglic a salire in testa anche Quintana e Gaudu sono costretti a cedere il passo, mentre Mas mostra una pedalata nettamente migliore rispetto alla débacle di ieri. Le ultime cartucce dello sloveno mandano in difficoltà anche Majka, mentre Bardet deve sfilarsi quando è Kuss a prendere in mano le redini del gruppo. Imboccando nei cinque chilometri finali, mentre ormai Pidcock è imprendibile per chiunque, Tadej Pogacar piazza la sua prima accelarazione. La pronta risposta di Vingegaard lo porta a desistere dopo un secondo affondo, con i due che vengono ripresi da un Geraint Thomas che ha preferito salire del suo passo. Il calo di ritmo permette anche a Enric Mas e Kuss di rientrare, con lo statunitense che si riporta davanti. Il trenino si riforma così fino ad entrare nei due chilometri finali, quando nuovamente Pogacar tenta un allungo nell’ultimo tratto duro, facendo una specie di volata al cartello che sfianca, ma non sconfigge Vingegaard. Si ripete così lo scenario precedente, con il quintetto che si riforma, andando a riprendere Ciccone in vista dell’arrivo, dove Pogacar fa una lunga volata d’orgoglio, seguito da Vingegaard e Thomas, che al traguardo non concede neanche un secondo.

Risultato Tappa 12 Tour de France 2022

Classifica Generale Tour de France 2022

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